
E’ trascorso circa un anno dal massacro ad opera di un gruppo di vampiri avvenuto nella piccola cittadina di Barrow, in Alaska. Stella, che perse il marito in quella tragedia, ora vive in giro per il mondo un’esistenza fatta di incubi e odio, l’unico sentimento che è in grado di provare. Nessuno sembra credere ai suoi racconti popolati da creature notturne che si nutrono di sangue umano; tutti la prendono per una folle, tutti tranne un misterioso manipolo di persone che condivide con lei la stessa terribile esperienza. Gli offriranno l’occasione di vendicarsi: Lilith, la regina dei vampiri, è infatti la responsabile delle atrocità commesse a Barrow, ed ora Stella ha la possibilità di andarla a stanare e chiudere una volta per tutte i conti.
Dopo le miniserie per il web 30 Days of Night: Blood Trails e 30 Days of Night: Dust to Dust, era giunto il momento di mettersi all’opera per il sequel ufficiale di 30 Giorni di Buio. Dietro la macchina da presa c’è Ben Ketai, lo stesso che firmò sceneggiatura e regia della già citata serie 30 Days of Night: Dust to Dust, e co-produsse e scrisse la storia di 30 Days of Night: Blood Trails.
Visti i risultati però, ho la triste sensazione che questo sarà con buona probabilità l’ultimo lungometraggio tratto dall’ottima graphic novel ideata da Steve Niles. Un vero peccato, soprattutto per le enormi potenzialità, in buona parte inespresse, che questa saga possedeva. Prima fra tutte, quella di avere come sceneggiatore e consulente lo stesso Niles, un fattore piuttosto raro e non da poco, visto quante volte è capitato di dannarci a causa di ignobili trasposizioni cinematografiche realizzate da totali incompetenti, o comunque da parte di persone che hanno dimostrato di non avere alcun rispetto per l’opera originale ed i relativi estimatori. Il primo 30 Giorni di Buio è sicuramente il più riuscito dei due, soprattutto per quanto riguarda l’atmosfera molto fedele al fumetto, ma ha commesso due gravi errori che, a mio giudizio, gli hanno scavato la fossa. Il primo riguarda ciò che ritengo essere una delle peggiori ed inconcepibili gestioni dello scorrere del tempo che mi sia mai capitato di riscontrare in una pellicola: i fatidici 30 giorni sembrano perlopiù 30 minuti, nonostante dei ridicoli “Giorno 7″, “Giorno 14″ provino a convincerci del contrario. Questa mancanza di cura ha privato al film palate di credibilità e pathos..
Il difetto più grave però è l’aver stravolto improvvisamente lo stile della pellicola, caratterizzato per buona parte da una discreta tensione costruita sulle attese, tensione poi letteralmente infranta a colpi di mazza da baseball da una soluzione finale fracassona e del tutto gratuita alla “Hulk distrugge!!!”.
Nonostante i difetti, 30 Giorni di Buio possiede comunque una propria identità, una propria spina dorsale, elementi che in questo sequel mancano del tutto. Ci troviamo alla resa dei conti, allo scontro finale tra i sopravvissuti ai banchetti dei vampiri e la potente Lilith…ci si aspetta quindi un bagno di sangue di epiche proporzioni. E invece tutto scorre si, ma in modo assolutamente insipido. Ottime alcune sequenze splatter (alternate purtroppo da altre realizzate in una pessima cgi), ma inserite in un contesto scialbo e prevedibile, all’interno del quale i protagonisti sembrano vagare in evidente stato confusionale, forse poco convinti anch’essi di ciò che stanno facendo sul set. Scovare e sconfiggere la mitica regina dei vampiri dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, un’impresa quasi impossibile, un vero e proprio suicidio, eppure quattro sfigati senza alcuna esperienza maciullano a colpi di mitra (?!?) orde di famelici succhiasangue quasi senza battere ciglio, cosa che mi fa chiedere come abbiano fatto questi imbecilli a sopravvivere per secoli indisturbati.Quando Sam Raimi comunicò a Steve Niles che la sua Ghost House Pictures avrebbe distribuito 30 Giorni di Buio 2 direttamente per il mercato Home Video, Niles non la prese affatto bene, ma dopo aver visto il film non posso che essere d’accordo con la lungimirante decisione del buon vecchio Sam: se fosse uscito in sala sarebbe stato un disastro. Un brutto film quindi? C’è molto di peggio in giro spacciato per oro. Definirei 30 Giorni di Buio 2 più un titolo anonimo al cui termine vi farà domandare:”Aspetta…cosa ho visto? Non me lo ricordo più…”.
Visti i risultati però, ho la triste sensazione che questo sarà con buona probabilità l’ultimo lungometraggio tratto dall’ottima graphic novel ideata da Steve Niles. Un vero peccato, soprattutto per le enormi potenzialità, in buona parte inespresse, che questa saga possedeva. Prima fra tutte, quella di avere come sceneggiatore e consulente lo stesso Niles, un fattore piuttosto raro e non da poco, visto quante volte è capitato di dannarci a causa di ignobili trasposizioni cinematografiche realizzate da totali incompetenti, o comunque da parte di persone che hanno dimostrato di non avere alcun rispetto per l’opera originale ed i relativi estimatori. Il primo 30 Giorni di Buio è sicuramente il più riuscito dei due, soprattutto per quanto riguarda l’atmosfera molto fedele al fumetto, ma ha commesso due gravi errori che, a mio giudizio, gli hanno scavato la fossa. Il primo riguarda ciò che ritengo essere una delle peggiori ed inconcepibili gestioni dello scorrere del tempo che mi sia mai capitato di riscontrare in una pellicola: i fatidici 30 giorni sembrano perlopiù 30 minuti, nonostante dei ridicoli “Giorno 7″, “Giorno 14″ provino a convincerci del contrario. Questa mancanza di cura ha privato al film palate di credibilità e pathos..
Il difetto più grave però è l’aver stravolto improvvisamente lo stile della pellicola, caratterizzato per buona parte da una discreta tensione costruita sulle attese, tensione poi letteralmente infranta a colpi di mazza da baseball da una soluzione finale fracassona e del tutto gratuita alla “Hulk distrugge!!!”.
Nonostante i difetti, 30 Giorni di Buio possiede comunque una propria identità, una propria spina dorsale, elementi che in questo sequel mancano del tutto. Ci troviamo alla resa dei conti, allo scontro finale tra i sopravvissuti ai banchetti dei vampiri e la potente Lilith…ci si aspetta quindi un bagno di sangue di epiche proporzioni. E invece tutto scorre si, ma in modo assolutamente insipido. Ottime alcune sequenze splatter (alternate purtroppo da altre realizzate in una pessima cgi), ma inserite in un contesto scialbo e prevedibile, all’interno del quale i protagonisti sembrano vagare in evidente stato confusionale, forse poco convinti anch’essi di ciò che stanno facendo sul set. Scovare e sconfiggere la mitica regina dei vampiri dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, un’impresa quasi impossibile, un vero e proprio suicidio, eppure quattro sfigati senza alcuna esperienza maciullano a colpi di mitra (?!?) orde di famelici succhiasangue quasi senza battere ciglio, cosa che mi fa chiedere come abbiano fatto questi imbecilli a sopravvivere per secoli indisturbati.Quando Sam Raimi comunicò a Steve Niles che la sua Ghost House Pictures avrebbe distribuito 30 Giorni di Buio 2 direttamente per il mercato Home Video, Niles non la prese affatto bene, ma dopo aver visto il film non posso che essere d’accordo con la lungimirante decisione del buon vecchio Sam: se fosse uscito in sala sarebbe stato un disastro. Un brutto film quindi? C’è molto di peggio in giro spacciato per oro. Definirei 30 Giorni di Buio 2 più un titolo anonimo al cui termine vi farà domandare:”Aspetta…cosa ho visto? Non me lo ricordo più…”.
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